''È semplice: un concerto unico, tra due importanti musicisti provenienti da territori o tradizioni culturali in conflitto tra di loro.''
2 Musicisti +
2 Territori +
1 Palcoscenico
Accordi
di Pace
2 musicisti + 2 territori + Un palco condiviso
Nel 2016, la nostra rassegna ha visto l’organizzazione di cinque concerti intimi in location di pregio nel cuore di Roma, con la partecipazione, a ciascun evento, di due artisti illustri provenienti o rappresentanti territori e culture in conflitto tra di loro: Serhat Akbal e Marwan Samer (Kurdistan e Iraq); Pejman Tadayon e Riccardo Manzi (Iran e musica ebraica); Nando Citarella e Tcha Limberger (musica popolare italiana e musica gitana); Gabin Dabiré e Zam M. Dembélé (Burkina Faso e Mali); Shao Yue Shen e Loten Namling (Cina e Tibet).
Perché Accordi di Pace?
Conflitti aspri e sanguinosi continuano a devastare il mondo, nonostante gli impegni per la pace ribaditi, pure con forza, alla conclusione dell’ultimo conflitto mondiale. In contesti relativamente stabili, invece, situazioni di disagio e povertà portano spesso a dimenticare l’umanità dell’altro (e soprattutto se “altro” per provenienza etnica, sociale, religiosa, nazionale…) e, di conseguenza, nostra. In un tale contesto di aridità umana e spirituale, crediamo che l’ulteriore isolamento non possa far altro che inasprire le divisioni tra persone, divisioni che possono essere sanate solo mediante una maggiore consapevolezza della nostra umanità condivisa.
La nostra iniziativa si propone di accostare le melodie di tradizioni diverse, geograficamente vicine ma distanti tra di loro a causa di una storia di convivenza difficile, per sottolineare come anche in contesti di conflitto, si possa dare luce ad armonie, innumerevoli e bellissime.
Veicolando lo straordinario potere della musica di raggiungere il cuore, immediatamente e senza bisogno di alcuna intermediazione, miriamo a superare – annullandole – le barriere che possono venirsi a creare tra le persone, soprattutto a seguito di situazioni di scontro bellico o di grave disagio sociale.
Desideriamo avvalerci dello straordinario potere della musica per veicolare il desiderio di comunità, condivisione e comunione insito in ogni essere umano.
Accordi di Pace
Due musicisti + Due territori + Un palco condiviso
La sfida lanciata dall’Associazione Culture del Mondo è quella di provare ad immaginare un contesto diverso da quello attuale, in cui la musica abbia il potere di creare la pace. Lo spirito che anima questo evento è quello di unire l’arte e la creatività di autori provenienti da territori e tradizioni culturali in conflitto tra di loro, è di veicolare, attraverso la musica, messaggi di pace e rispetto reciproco. Per il pubblico, proponiamo un modo nuovo per riflettere su questo tema attraverso un dialogo fatto di note, scale e armonie e raggiungere così una maggiore consapevolezza della nostra umanità condivisa.
In questo modo, creiamo la consapevolezza che le differenze non sono ostacoli alla conoscenza reciproca e alla realizzazione della persona, ma, al contrario, sono preziose fonti di arricchimento, il cui raffronto può portare solo all’esaltazione di quanto c’è di condiviso nella nostra comune umanità.
Ribaltiamo così il dolore provocato dalle divisioni, dimostrando che, con la capacità unicamente evocativa della musica, si possono creare accordi, ognuno nuovo ed armonioso: che si possono creare accordi di pace.
Cinque incontri
Accordi
di Pace °2
Musica Iraniana e musica ebraica
Pejman Tadayon e Riccardo Manzi (Musica Iraniana e musica ebraica)
Accordi
di Pace °3
musica popolare italiana e musica rom
Nando Citarella e Tcha Limberger (musica popolare italiana e musica gitana)
Accordi
di Pace °4
Burkina Faso e Mali
Gabin Dabiré e Zam M. Dembélé (Burkina Faso e Mali)